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Che cos'è la Comunità militante? L'autore risponde a questo interrogativo passando in rassegna i princìpi che la animano e i metodi operativi che la mettono in movimento. Dalla falange spartana alla moderna Gemeinschaft e dall'etica del Bushido alla mistica fascista, identificando nell'armonia essenziale della Comunità una risposta identitaria al modello mondialista: i legami organici come argine all'isolamento del consumatore globale, il sodalizio cameratesco come alternativa alla massificazione dell'individuo-atomo, la sintesi delle differenze come freno al livellamento dell'universalismo, la condivisione delle idee come diga all'automatismo nichilista. Essere Comunità: anteporre la gerarchia dei migliori all'egualitarismo dei mediocri, la sacra verticalità dello spirito alla profana orizzontalità della materia, la reciprocità del dono all'interesse del profitto, il senso delle radici al non-senso dello sradicamento, il retaggio della Tradizione al falso mito del progresso, la profondità dell'essere e del fare alla superficialità dell'apparire e del parlare. La Comunità come atto di resistenza al dominio del mercato: il senso del limite oltre lo sconfinamento della dismisura, l'appartenenza alla Patria sovrana oltre lo spaesamento cosmopolita, il sangue e il suolo oltre la burocrazia e il denaro, il confronto delle specificità oltre l'omologazione del pensiero unico. E infine il militante, il Ribelle al servizio impersonale di una weltanschauung che lo spinge al superamento di se stesso, vincolandone il destino di soldato politico ad un giuramento di lealtà. Pagine di milizia, che oltrepassano il fatalismo sciocco per lanciare una sfida eroica al terzo millennio: risvegliare la Civiltà che dorme con il fuoco imperituro delle anime incendiarie.